Quando si pensa a startup di successo, inevitabilmente si pensa alla Silicon Valley, o comunque a territori al di fuori dai nostri confini nazionali. Secondo i dati forniti da CB Insight, però, fra il bienno 2011-2012 e il biennio 2013-2014, in Italia vi è stato un aumento del 208% delle operazioni di finanziamento delle giovani imprese nostrane.
Le startup più promettenti, secondo Wired, risultano provenire dai settori più diversi: intrattenimento (musiXmatch), management (Decisyon), aviazione (Blackshape), servizi (Carsh, Scloby, Park Smart), food (The Fork, Cibando, Supermercato 24, Primo Taglio), turismo (Travel Appeal, Wanderio, Fiori di Campo), biomedicale (Niso Biomed), energia rinnovabile (GP Renewable, Green Rail).
Un punto cruciale, sul quale troppo spesso non si pone l’accento, è che non basta una buona idea per attrarre degli investimenti, ma ogni dettaglio della presentazione del progetto deve essere curato (non contano solo i numeri) e calibrato a seconda del pubblico. Un angel investor ragionerà diversamente da un venture capitalist o da chi frequenta un portale di crowdfounding, i driver che li condurranno ad una decisione saranno sicuramente diversi.