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Google cambia il logo: l’evoluzione a misura di utente

Svelato ieri a sorpresa il nuovo logo di Google sul blog ufficiale della compagnia. Nel corso dei 17 anni di vita il marchio si è evoluto più volte e in questa ultima versione presenta un nuovo font più leggero e moderno.

“Google è cambiato molto negli anni – dalla gamma dei nostri prodotti all’evoluzione del loro aspetto grafico. E oggi stiamo cambiando le cose ancora una volta …” così l’azienda annuncia il cambiamento con un video su Youtube.

Sono 17 anni che “la grande G” sforna servizi, idee, innovazioni che rivoluzionano il modo di interagire con il mondo di internet. Qualche volta le idee si trasformano in clamorosi “flop”, ma questo capita solo a chi osa, innova e sperimenta costantemente. Questa volta non si tratta di un semplice ritocco all’immagine che finora ha accompagnato i prodotti e servizi dell’azienda californiana, ma di un vero e proprio restyling, a dimostrazione della propria evoluzione a poche settimane dal riassetto societario innescato dalla nascita di Alphabet.

Il logo in realtà nasconde l’evoluzione di come noi oggi viviamo e usiamo le nuove tecnologie. La parola d’ordine è “responsive”: in pratica il logotipo è stato studiato in modo da adattarsi in maniera ottimale a tutte le tipologie di dispositivi attualmente utilizzate per l’accesso ad Internet. Il logo si rinnova, non troncando i legami con le proprie radici, ma introducendo un font del tutto inedito. Tra l’altro Google ha deciso di dire addio alla “g” minuscola che fino ad oggi ha rappresentato l’icona principale del suo ecosistema, sostituendola con una “G” maiuscola, multicolore, più dinamica e che esprime la volontà di continuare a giocare un ruolo da leader nell’universo della tecnologia.

Dalle parole che emergono dal blog ufficiale di Google, l’azienda parla di continua evoluzione e non vede questo restyling come un punto di arrivo. Stiamo parlando però di Google, una realtà che ha monopolizzato in molti parti del mondo il mercato dei browser. Oggi il colosso americano ha saputo comunicare al meglio una minuziosa attenzione all’utente; questo deve essere l’approccio di tutte le realtà italiane, dalle grandi impresa alle pmi. Scegliere il font non deve essere visto come un’attività priva di valore, in quanto è parte integrante della comunicazione di un’azienda, allo stesso modo avere un sito responsive riduce la frequenza di rimbalzo, permette di essere più facilmente indicizzato su Google, favorisce la fruibilità della lettura e garantisce un’esperienza di navigazione funzionale semplice ed efficace.

Google si muove, cambia, evolve; perché non seguire i suoi passi?

Guarda il video sulla storia del logo google:

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